La seconda stagione

Da lunedì 7 maggio 2012

Nicola Calipari, in quel luogo e in quel momento (lunedì 7 maggio)

La storia di Nicola Calipari, un poliziotto atipico, colto e gentile, con un grande senso dello Stato. Dagli inizi della sua carriera in Calabria, dove contrasta le attività criminali della ‘Ndrangheta, alla Seconda Guerra del Golfo, in Iraq, dove è presente come  capo del reparto delle operazioni speciali all’estero del SISMI. A Bagdad nella notte del 4 marzo del 2005 in un punto della pericolosa Route Irish il destino di quel poliziotto si incrocia con i destini di altre due persone in modo fatale: il soldato statunitense Mario Lozano e la giornalista italiana Giuliana Sgrena appena liberata dopo un rapimento. Calipari viene ucciso dal fuoco della mitragliatrice di Lozano, mentre con il proprio corpo fa scudo alla giornalista.

 

Eroi normali (lunedì 14 maggio)

Paolo Giaccone è un medico legale, viene ucciso da Cosa Nostra nel 1982 a Palermo; Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, cade in un attentato delle Brigate Rosse; Angelo Vassallo, il sindaco - pescatore e ambientalista di Pollica nel Parco del Cilento, muore in un agguato nel settembre 2010; Carmelo Iannì è un tranquillo albergatore che viene ammazzato dalla mafia nel 1980 vicino Palermo. Che cosa hanno in comune queste persone? Ė gente normale che fa cose normali. Eppure, proprio per questo, sono eroi. Il nostro, infatti, è uno strano Paese, da noi il male è così radicato, così normale, così di tutti i giorni che per essere combattuto richiede eroi normali, che facciano soltanto il proprio dovere. Soltanto quello che va fatto e basta. Gli eroi vincono le battaglie. Gli eroi normali, a patto di non lasciarli soli, di non dimenticarli, possono vincere le guerre.

 

Il segreto di Paolo Borsellino

(lunedì 21 maggio andrà in onda alle 22 circa nel corso della serata speciale che Rai tre dedica ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e ai poliziotti delle loro scorte morti negli attentati mafiosi del 1992)

In occasione del ventennale della morte del giudice Paolo Borsellino che ricorre dopo 57 giorni dall’anniversario della morte di un altro grande avversario della mafia, il giudice Giovanni Falcone, una puntata che ripercorre gli ultimi giorni del magistrato di Palermo. Un resoconto attento degli esiti delle nuove e clamorose indagini sull’attentato di via D’Amelio e un approfondimento della vicenda della trattativa tra Stato e mafia, che fa da inquietante scenario alla strage in cui persero la vita, insieme a Paolo Borsellino, i cinque agenti della scorta: Antonino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina.  

 

Uomini dello Stato (lunedì 28 maggio)

Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo, segue la traccia dei flussi di denaro e arriva a scoprire i meccanismi del traffico internazionale di stupefacenti di Cosa Nostra; il Maresciallo della Guardia di Finanza Silvio Novembre, collaborando con l’avvocato Giorgio Ambrosoli, riesce ad incastrare il finanziere Michele Sindona; il commissario Pasquale Juliano arriva molto vicino alla verità sulla “strategia della tensione” prima che scoppi la bomba di piazza Fontana a Milano, ma viene fermato. Storie di servitori dello Stato abili e onesti, che nella lotta contro la criminalità hanno perso la vita o sono stati traditi e abbandonati alla peggiore delle condanne, l’indifferenza e la rimozione dalla memoria collettiva.

 

Giornalisti nel mirino (domenica 16 settembre)

La libertà di informazione è un principio fondamentale della democrazia. Quando viene disatteso attraverso intimidazioni, violenze o censure, è la libertà stessa delle persone e delle istituzioni a correre seri pericoli. Cosimo Cristina, che alla fine degli anni ’50, per primo, scrive di mafia in Sicilia, e Giuseppe Fava con le sue inchieste sul legame tra imprenditoria, politica e Cosa Nostra, hanno pagato con la vita la loro scelta di parlare liberamente dei problemi che affliggevano il territorio siciliano. Anche oggi molti cronisti del Sud e del Nord d’Italia mostrano lo stesso coraggio non rinunciando a narrare le realtà più scomode. Un unico filo conduttore lega le storie di Lirio Abbate, Arnaldo Capezzuto, Antonio Sisca, Giovanni Tizian, tutti cronisti costretti a vivere sotto scorta: lo spirito di indipendenza e l’impegno civile nel portare avanti il proprio lavoro, anche a costo di estremi sacrifici.

 

Ladri di futuro (domenica 23 settembre)

Questa è la storia di un mostro a tre teste che viaggia nel tempo e nello spazio divorando tutto quello che incontra. Nasce dalle macerie del terremoto del 1980 in Campania ed Irpinia, si nutre di terra, distrugge montagne e paesaggi, costruendo senza regole. Ė la storia dell’ecomafia che inquina i fiumi e l'ambiente interrando camion di immondizia e rifiuti tossici, fa crollare le case utilizzando calcestruzzo depotenziato e sulle nostre tavole fa arrivare cibi avvelenati. Le conseguenze per la salute del territorio e delle persone sono devastanti, l'ecomafia è un mostro che uccide e ruba per sempre il nostro futuro.

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