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L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)

in onda martedì 5 ottobre alle ore 20,00

L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)Oltre allo Scherzo del Trio op. 8 e delle Sonate op. 35, op. 58 e op. 65, Chopin scrisse quattro Scherzi autonomi, creando un genere nuovo, drammatico, volto a colpire l'emotività dell'ascoltatore. Furono composti in un arco di tempo compreso tra il 1830/31 e il 1842. Hanno in comune la stessa indicazione di movimento (Presto con fuoco), e sono tutti in tempo ternario e dalle ampie dimensioni.

Lo Scherzo n. 2 in si bemolle minore è indubbiamente il più noto fra quelli scritti da Chopin. E' un brano molto complesso nell'architettura e nell'armonia, articolato in tanti e differenti caratteri espressivi. Per quel che riguarda il primo tema, uno dei suoi allievi, Wilhelm von Lenz, raccontò che Chopin esigeva che alle terzine iniziali si fosse dato un significato interrogativo, suonandole come una domanda, e che la chiave dell'interpretazione generale del brano risiedeva nel pensarlo come "una casa di morti". Per quel che riguarda il secondo tema, Chopin suggeriva di eseguirlo pensando alla contabilità e al fraseggio eccellenti della celebre cantante Giuditta Pasta. Schumann giudicò questo Scherzo come un brano "avvincente all'estremo, da paragonare ad una poesia di lord Byron, così ardito, così tenero, così pieno d'amore come di disprezzo".

Il terzo Scherzo in do diesis minore op. 39 fu iniziato a Valldemosa sul finire del '38, e completato nel '39 a Nohant, nella tenuta di Gorge Sand. Dopo l'indeterminatezza ritmica dell'introduzione, un tema martellante in doppie ottave fa la sua comparsa, sfociante senza soluzione di continuità nella seconda idea, un corale dall'armonia molto densa. Uno sviluppo complesso si pone al centro di questo Scherzo scritto in forma sonata, che quindi non può concludersi che con una ripresa, parte questa particolarmente elaborata, ove si susseguono il primo tema nella tonalità d'impianto, il secondo enunciato prima in mi maggiore e ripetuto in mi minore, poi ripreso in un radioso do diesis maggiore.

Lo Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54 è per sobrietà, serenità e per quel carattere "sentimentale" che lo contraddistingue molto diverso dagli altri tre. Inizia con un tema costituito da tre diversi motivi, cui segue un trio centrale che assomiglia ad una barcarola, interrotto da veloci riapparizioni del primo tema. La composizione è conclusa da scintillanti passaggi di scale.

La Fantasia in fa minore op. 49 è da molti considerata come una quinta Ballata, anche se il ritmo quaternario, la struttura interna rigorosa fanno pensare ad una composizione al quale non si addice nemmeno il titolo scelto da Chopin. Per Fantasia si intendeva una libera composizione che elaborava temi celebri desunti da opere teatrali di successo, quindi non è da escludere che l'autore abbia scelto il titolo attuale del brano per eliminazione. La composizione si apre con un tema di marcia, cui segue un episodio di terzine arpeggiate e modulanti, che fanno da ponte verso il tema principale, un'idea inquieta che sfocia nel secondo tema, raggiante e luminoso. Dopo il terzo tema, compare un motivo di marcia diverso dal primo. Segue un articolato sviluppo che culmina in un Lento sostenuto, un meraviglioso corale in si maggiore. La ripresa del materiale tematico dell'esposizione conclude questo brano dall' articolata struttura.

Frédéric Chopin (Wikipedia)

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