Nell'odierno programma dedicato a
Robert Schumann segnaliamo, tra l'altro, i
Phantasiestücke op. 73, uno dei lavori cameristici in cui il musicista tedesco sperimentò soluzioni strumentali di volta in volta diverse, affiancando in questo caso al clarinetto il compito di dialogare col pianoforte, un compito quasi narrativo e che in qualche modo sembra supplire alla voce nel discorso melodico. Nell'ambito della produzione pianistica, accanto agli
Études d'apres les caprices de Paganini op. 3, sono rilevanti sia l'
Arabeske in do maggiore op. 18 - pagina di estrema raffinatezza - sia la
Toccata op. 7, anch'essa in do maggiore: scritta tra il 1829 e il 1833, inizialmente intitolata
"Étude fantastique end double-sons", è un brano di travolgente virtuosismo, intessuto di significative trame contrappuntistiche.
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