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L'opera lirica: La Figlia del reggimento

in onda martedì 30 agosto alle ore 21,00

L'opera lirica: La Figlia del reggimentoTra il 1839 e il '40 Gaetano Donizetti lavora febbrilmente a più opere destinate a diversi teatri francesi; il suo impegno e soprattutto il suo successo destano le invidie dei colleghi, come si vede nella querelle portata avanti a colpi di penna sui giornali francesi da Hector Berlioz, che accusando il musicista italiano di una sorta di auto-plagio, astiosamente commenta l'attività - peraltro davvero eccezionale - del collega d'oltralpe.

"...Pensate un po': due grandi partiture per l'Opèra, Les Martyrs e Le duc d'Albe; altre due per la Renaissance, Lucie de Lammermoor e L'ange de Nisida, due per l'Opèra-Comique, La fille du régiment e un'altra di cui non si conosce il titolo; e poi un'altra ancora per il Théàtre-Italien: queste sono le opere che nel giro di un anno saranno scritte o rielaborate dallo stesso autore! Il signor Donizetti ha l'aria di volerci trattare da paese conquistato, la sua è una vera e propria guerra di invasione. Non potremo più parlare dei teatri lirici di Parigi, ma dei teatri di Donizetti".

Dal canto suo Donizetti in risposta scriverà con sarcasmo: "Berlioz? Pover'uomo... ha fatto un'opera, fu fischiata, fa delle sinfonie e si fischia, fa degli articoli... si ride... e tutti ridono, e tutti fischiano, io solo lo compiango... ha ragione... deve vendicarsi..."

Ne La Fille du regiment" la storia di Maria, giovane vivandiera adottata da un gruppo di soldati e poi rivelatasi erede di una ricca famiglia - con travestimenti amori immancabili e molti momenti di vera comicità - ebbe nei teatri francesi un successo che, pur se inizialmente danneggiato dalla debacle sulla stampa, crebbe sempre più.

Nell'agosto del 1840 Donizetti aveva rivisto e preparato personalmente la sua "Figlia del reggimento" nella versione italiana - tradotta da Callisto Bassi - e la relativa trasformazione dell'opéra-comique in opera buffa, con i recitativi secchi al posto dei dialoghi parlati ed alcuni tagli e modifiche.

Il compositore però (tornato per i molti impegni a Parigi), non fu presente alle rappresentazioni scaligere dell'ottobre di quell'anno; in patria l'accoglienza dell'opera fu meno calorosa che in Francia, forse perché (come acutamente notano alcuni biografi del bergamasco) per il pubblico italiano "la figura di Maria appariva scialba se confrontata con una garibaldina della vita reale".

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