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Ritratto d'autore: Gerald Finzi (1901 - 1956)

in onda giovedì 25 dicembre alle ore 10,30

Ritratto d'autore: Gerald Finzi (1901 - 1956) Compositore di dolci melodie dal sapore tipicamente inglese, nonché grande coltivatore e selezionatore di mele rare, Gerald Finzi (Londra, 14 luglio 1901 - Oxford, 27 settembre 1956) occupa una posizione speciale nella produzione inglese del '900.

Nato in una famiglia di religione ebraica, padre italiano e madre tedesca, Gerald Finzi dedicò molto del suo tempo allo studio della musica antica del suo paese. Passò l'infanzia a Londra, dove, sino a otto anni, studiò privatamente. Alla morte del padre, nel 1909, si trasferì con la madre nello Yorkshire del Nord , dove cominciò a studiare musica con Ernest Farrar. La morte di quest'ultimo in guerra lo turbò profondamente.

Compose le sue prime opere a Painswick, nel 1922. Tre anni più tardi tornò a Londra, dove incontrò Gustav Holst, Arthur Bliss e Ralph Vaughan Williams; quest'ultimo gli fece ottenere dal 1930 al 1933 un posto di professore alla Royal Academy of Music. Nonostante la buona sistemazione professionale Finzi non riuscì ad ambientarsi a Londra. Con la moglie Joyce Black si trasferì a Aldbourne (Berkshire), dove, oltre che alla composizione, si dedicò alla coltivazione di mele rare.

Gli anni '30 sono stati poco prolifici per Finzi, ma proprio in quel periodo il compositore ha sviluppato un linguaggio sempre più originale e personale, difficile a catalogarsi entro gli stilemi tipici dei musicisti suoi contemporanei. Pubblicò in quegli anni anche musica popolare tradizionale inglese e opere di compositori dimenticati come William Boyce, Richard Capel Bond, John Stanley et John Garth.

Seguì un periodo di maggiore produttività in termini di numero di opere, con la composizione di numerose opere vocali e soprattutto del Concerto per clarinetto e orchestra d'archi op. 31, probabilmente la sua opera ad oggi più apprezzata. Questo concerto, il cui ascolto chiuderà il programma, fu composto nel 1949, all'indomani di una guerra che, come quella del 1915-'18, gli aveva portato via molti parenti e amici. Invece di cedere all'angoscia Gerald Finzi, come si sente in particolare nell'Adagio centrale, affida il suo dolore ai dolci movimenti degli archi e del clarinetto, con melodie tenere e malinconiche dai profili così simili agli orizzonti della campagna in cui viveva.

Attraverso Farrar e Vaughan Williams, Finzi si inserisce nella tradizione inglese tracciata da Elgar, Hubert Parry e Charles Villiers Stanford. Non si può parlare compiutamente di ricerca sperimentale e tanto meno di modernità nella sua musica, anche se alcune sue opere minori e meno conosciute potrebbero contraddire la sua immagine di compositore lirico e pastorale.

La profonda conoscenza di Finzi della letteratura inglese è testimoniata dal rispetto e dalla valorizzazione delle parole dei poeti inglesi che ha messo in musica. Prima del concerto per clarinetto, ascolteremoWhite Flowering Days, per coro a cappella op. 37, la Intimations of Immortality, ode per tenore coro e orchestra op. 29 e l'Elegia per violino e pianoforte.

Gerald Finzi

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