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Alda Merini
Bio-bibliografia

Vita e opere della poetessa dei navigli

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(21 marzo 1931 - 1 novembre 2009)

“Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta”. Alda Merini, “Il volume del canto”, 1979.
L’elemento biografico – presto segnato dall’esperienza della follia - ha sempre avuto un grande rilievo nell’opera di Alda Merini, uno dei più grandi poeti italiani del secondo Novecento.

Il 21 marzo del 1931 Alda Merini nasce, in una famiglia milanese con un padre assicuratore e madre casalinga, figlia di mezzo tra una sorella e un fratello. Il suo rapporto con la scuola non è dei più facili: bocciata all’esame di ammissione al Liceo Manzoni – è ritenuta insufficiente nella prova d’italiano – Alda frequenta l’istituto professionale, ma prestissimo realizza il proprio destino di poeta. Attraverso Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, le sue prime liriche arrivano al critico letterario Giacinto Spagnoletti che  riconosce nei suoi versi “un’intensità concettuale, raggiunta di colpo, quasi d’istinto”. 

Nel ’47, mentre frequenta la Milano letteraria di Maria Corti, Luciano Erba, Davide Turoldo e Giorgio Manganelli (con il quale vive una tormentata storia d’amore), la sedicenne poetessa incontra “le prime ombre della sua mente” e per un mese viene internata a Villa Turro. Nel 1950, quando  Spagnoletti include le sue liriche “Il gobbo” e “Luce” nell’antologia “Poesia italiana contemporanea 1909-1949”, la poesia di Merini incanta lettori d’eccezione come Quasimodo (altra amitié amoureuse della poetessa, testimoniata in seguito in alcune sue poesie), Montale, che propone a Vanni Scheiwiller di accoglierne i lavori nel volume “Poetesse del Novecento” (1951) e Pasolini, che resta impressionato dalla qualità dei suoi “versi orfici, così settentrionali” e li avvicina a quelli di Dino Campana.

Nel 1953 Alda Merini sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie milanesi e pubblica presso Schwarz la sua prima raccolta di versi: “La presenza di Orfeo”. Segue un periodo molto intenso scandito nel ’55 dalla nascita della prima figlia e contestualmente dall’uscita di "Paura di Dio" e "Nozze romane", mentre nel ’61 esce “Tu sei Pietro” dedicato al pediatra della bambina. Crescono i consensi intorno alla giovane poetessa e alla sua scrittura caratterizzata da un ingorgo di religiosità ed erotismo, immagini vibranti e forti, radicali richiami all’ordine.

Nel ’65 la vita di Alda si spezza, e così la sua poesia: risucchiata nell’inferno della malattia mentale, viene internata nell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano e vi resta (con alcuni ritorni in famiglia durante i quali nascono altre tre figlie) fino al ’72. Nel ’79 torna all’espressione poetica. Sedimentata da decenni di silenzio la voce della Merini raggiunge allora i vertici della sua ispirazione. L’esperienza del manicomio, vissuta come un privilegiato punto d’osservazione sul mondo - quello dei sani e quello dei malati -, diventa occasione di un impietoso scavo esistenziale rivelato sulla pagina dal nitore paradossale di una scrittura straordinariamente inventiva, di espressività incandescente. Sono versi usciti dall’inferno quelli della Merini, testimonianza di una tensione inestricabile tra felicità originaria e dolore, offerti con grazia e levità straordinarie.

Nel 1982, grazie all’interessamento di Maria Corti, la rivista "Il cavallo di Troia" pubblica trenta nuove liriche di Alda, embrione della raccolta “La Terra Santa” che esce nel 1984 (Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la Poesia nel ‘93) e che costituisce il punto più alto della parabola creativa della poetessa.

Gli anni Ottanta sono di attività frenetica per la Merini che alterna e mescola poesia e prosa. Nel 1986 escono da Scheiwiller le bellissime prose diaristiche e autobiografiche de “L’altra verità Dialogo di una diversa”, “ricognizione per epifanie, deliri, nenie, canzoni, disvelamenti e apparizioni di uno spazio in cui irrompe il naturale luminoso e il naturale inferno dell’essere umano” (Manganelli); il 1989 è l’anno di pubblicazione per i tipi de Il Melangolo di “Delirio amoroso” e nel ’90 de ”Il tormento delle figure”.

Dopo la morte del marito nel 1981, Alda conosce il poeta tarantino Michele Pierri che sposa due anni dopo, trasferendosi nella città pugliese. Al rapporto con Pierri vanno ricondotte molte delle sue “Rime petrose” (1983) e quelle de “La gazza ladra” (1985) che confluiranno in "Vuoto d'amore". Anche gli anni tarantini sono deturpati dalla malattia mentale, con conseguente ricovero nel locale manicomio, fortunatamente più breve dei precedenti.

Nell’86 la poetessa è di nuovo a Milano e con la pubblicazione presso Crocetti di “Testamento” (1988), una selezione della sua produzione dal ’47 in poi, curata da Giovanni Raboni, e poi di “Vuoto d’amore” uscito da Einaudi nel ’91, Alda Merini riceve la sua consacrazione definitiva nel mondo delle lettere. Diventa scrittrice di culto e “personaggio pubblico”. La sua lirica follia incuriosiscono: la Merini, grande affabulatrice, partecipa a programmi televisivi, le sue serate pubbliche sono sempre affollatissime. Il suo cammino poetico prosegue con le raccolte “Ballate non pagate” (1995), “La volpe e il sipario” (1997) e “Superba è la notte” (2000) che approfondiscono l’antica predilezione della poetessa per la parola diretta e carnale, l’espressione improvvisa e violenta dell’emozione che rivela il suo invincibile amore per la vita. Ilare e provocatoria, disperatamente vitale fino all’ultimo Alda Merini ha continuato a scrivere forsennatamente. Il 1 novembre del 2009 si è spenta all’ospedale San Paolo di Milano.

(Tratto da: Italica)



Alda Merini: bibliografia

- “La presenza di Orfeo” - Schwarz, 1953;
- “Paura di Dio” - Scheiwiller, 1955;
- “Nozze romane” - Schwarz, 1955;
- “Tu sei Pietro” - Scheiwiller, 1961;
- “Destinati a morire”, Lalli, 1980;
- “La Terra Santa” - Scheiwiller, 1984;
- “L’altra verità. Diario di una diversa”- Scheiwiller, 1986;
- “Fogli bianchi” – Biblioteca Cominiana, 1987;
- “Testamento” – Crocetti Editore, 1988;
- “Delirio amoroso” – Ed. Il Melangolo, 1989;
- “Il Tormento delle figure” – Ed. Il Melangolo, 1990;
- “Vuoto d'amore” (1991), curato da Maria Corti – Ed. Einaudi, 1991;
- “Ipotenusa d’amore” – Ed. La Vita Felice, 1992;
- “Se gli angeli sono inquieti”, Shakespeare and Company, 1993;
- “Aforismi” con fotografie di Giuliano Grittini – Ed. Nuove Scritture, 1993;
- “La palude di Manganelli o il monarca del re” – Ed. La Vita Felice, 1993;
- “Delirio amoroso” – Ed. Il Melangolo,1993;
- “Titano amori intorno” – Ed. La Vita Felice,1994;
- “Reato di Vita. Autobiografia e poesia” – Melusine, 1994;
- “Ballate non pagate” (1995), a cura di Laura Alunno – Ed. Einaudi. 1995;
- “La pazza della porta accanto” – Ed. Bompiani, 1995;
- “La vita facile” – Ed. Bompiani, 1996;
- “Ringrazio sempre chi mi dà ragione” – Stampa Alternativa, 1997;
- “Salmi della gelosia” - Ed. Dell’Ariete, 1997;
- “Fiore di poesia 1951-1997” - Ed. Einaudi, 1998;
- “Il tormento delle figure” – Ed. Il Nuovo Melangolo,1998;
- “Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi” – Ed. Rizzoli, 1998;
- “Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta” – Ed. Scheiwiller, 1999;
- “L’anima innamorata” – Ed. Frassinelli, 2000;
- “Superba è la notte” – Giulio Einaudi Editore, 2000;
- “Corpo d’amore: un incontro con Gesù”– Ed. Frassinelli, 2001;
- “Aforismi e magie” – Ed. Rizzoli, 2003;
- “Dés Cartes” – Ed. Vicolo del Pavone, 2003;
- “Non curiosate tra le lenzuola dei poeti” – a cura della Galleria ripArte di Milano – con foto di Giuliano Grittini, 2003;
- “La volpe e il sipario – poesie d’amore” – Ed. Rizzoli, 2004;
- “Le briglie d’oro – Posie per Marina. 1984-2004”– Ed. Scheiwiller, 2004;
- “Poema della croce” – Ed. Frassinelli, 2004;
- “Io dormo sola - poesie” – Ed. Acquaviva, 2005;
- “Canzone dell’ultimo Amore - poesie” – Ed. Acquaviva, 2006;
- “Cantico dei Vangeli” – Ed. Frassinelli, 2006.

(Tratto da: Incontri Rainews 24)
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